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Incurabile e inguaribile:Veronesi risponde



Riportiamo la risposta che il Professore Umberto Veronesi ha dato a una lettera del
Professore Renato Cimino.



"Nel linguaggio comune ,a mio avviso,si è radicata una certa imprecisione di significato per quanto concerne le parole di incurabile e inguaribile.
In linea di principio tutte le malattie ,anche le più gravi,sono curabili con mezzi risolutivi o supportivi.
Il concetto di inguaribilità, termine da riservare agli specialisti di settore nelle sedi opportune, riguarda, invece, solo una parte di esse,sempre minore, grazie ai progressi attuali.
L'interscambiabilità massmediatica fra le due parole non è corretta ed alla base dell'angoscia di molti pazienti che vedono classificate come incurabili le proprie malattie oncologiche,sempre passibili di un tipo di rimedio.
Vorrei conoscere la Sua opinione al riguardo." Renato Cimino



"Caro Renato, sono d’accordo con lei, è ovvio che la differenza fra cura e guarigione andrebbe sempre specificata. Penso anche però le parole siano importanti nel rapporto medico-paziente, e di conseguenza anche nel rapporto malato-malattia. In quella sede ogni parola va soppesata, così come ogni sguardo o gesto. A livello di mass media, con cui rimane difficile parlare di cancro, la precisione si ottiene con maggiore difficoltà, perché gli obiettivi di comunicazione sono diversi : si comunicano dati o concetti generali e non diagnosi o prognosi individuali." Umberto Veronesi




06/03/2007

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